«Il fascismo vive ancora in mezzo a noi»

A 79 ANNI DALLA LIBERAZIONE ANCHE NEL 25 APRILE 2024 È SEMPRE RESISTENZA

I deportati tornarono a casa e trovarono con le redini in mano, al loro stesso posto, marescialli, giudici, funzionari che avevano fatto carriera sotto il regime mussoliniano e che si erano riciclati nell’Italia repubblicana. Quella nata dalla Resistenza che, non avendo a disposizione nessun’altra classe dirigente che questa, l’aveva assorbita, anche se fascista fin dentro al midollo, poco pentita, poco cambiata. L’Italia − scriveva Pasolini − non ha mai avuto una «grande Destra», perché «ha potuto esprimere solo quella rozza, ridicola, feroce destra che è il fascismo». Quella che, in doppiopetto o in tailleur, indossando colori pastello, rossetti o sorrisi smaglianti, governa ancora oggi questo Paese. Anche questo 25 aprile resta figlio di un’Italia che non ha voluto fare i conti con le asprezze della propria storia

L’articolo di ALFREDO T. ANTONAROS

Mediterraneo a rischio clima: “dimensioni esplosive”

Il Presidente Sergio Mattarella giovedì  3 agosto ha deciso di diffondere una lettera-appello, firmata con i Capi di Stato di Portogallo, Grecia, Malta Croazia e Slovenia, del gruppo Arraiolos piccolo centro portoghese dove vent’anni fa si riunirono per la prima volta i rappresentanti di alcuni Stati della Ue per trovare convergenze comuni. Il gruppo si chiama anche “Uniti per l’Europa”. Parole drammatiche in un documento congiunto, mentre dal nostro governo trapelano dichiarazioni che sminuiscono l’emergenza clima, tendendo qualche volta, addirittura, a sminuirne la cause. Ecco il testo diffuso dal Quirinale

La lettera di MATTARELLA, MILANOVIĆ, SAKELLAROPOULOU, VELLA, REBELO DE SOUSA e PIRC MUSAR​

Ferruccio Parri jr avvocato, Carlo Ginzburg storico, Dacia Maraini scrittrice, Nadia Urbinati politologa, Giovanna Borgese fotografa, Corrado Stajano giornalista e scrittore, Carlin Petrini fondatore di Slow Food, Valerio Magrelli poeta, Ugo Mattei giurista, Salvatore Settis archeologo; per sottoscrivere e condividere l’appello sulla tua rete social clicca qui